venerdì 2 giugno 2017

CASO TRIVELLE: IL MISE CONFERMA IL DIVIETO


TRIVELLE, IL MISE CONFERMA IL DIVIETO PER NUOVE RICERCHE
Il sottosegretario Ivan Scalfarotto risponde al parlamentare del Partito Democratico Diego .


 <Nessuna nuova trivella verrà autorizzata. Il Ministero dello Sviluppo Economico per voce del suo sottosegretario Ivan Scalfarotto ha dichiarato che nessuna nuova apertura è stata o verrà autorizzata>. Il parlamentare del Parito Democratico Diego Crivellari aveva incalzato il Governo affinché rispondesse su un tema quello della ricerca di giacimenti di idrocarburi in mare in modo definitivo dopo che dal 2015 ad oggi erano intervenuti diversi provvedimenti di legge e disposizioni ministeriali che ponevano interrogativi sulla salvaguardia delle aree prospicenti le zone di possibile ricerca. <La risposta del Governo – ha continuato Crivellari – soddisfa per la conferma del NO a nuove trivelle, ma non toglie la preoccupazione per il pericolo di subsidenza del nostro territorio. La tutela del  Polesine e del Delta del Po è una questione nazionale con la quale la strategia energetica dello Stato deve confrontarsi e fare i conti. Nel merito è evidente che la nuova regolamentazione ricade solo per le procedure da seguire in tutti quei casi in cui l’operatore, per sopraggiunte modifiche di comportamento del giacimento o dei piani, per l’esigenza di adeguare le tecnologie impiantistiche, per modificare o rimuovere parti d’impianti o intere piattaforme, debba necessariamente ottenere dall’Amministrazione dello Stato le relative autorizzazioni, previa Valutazione d’Impatto Ambientale. Il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 145 ha dettato nuove norme in materia di sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi ed imposto al Mise di garantire l’effettiva separazione delle funzioni di regolamentazione riguardanti lo sviluppo economico delle risorse naturali in mare, compresi il rilascio delle licenze e la gestione dei ricavi. In conclusione, il nuovo disciplinare tipo è stato redatto per rispondere a due esigenze fondamentali: la ridefinizione delle funzioni tra le Direzione Generali del Mise, ovvero tra licensing (licenza) e competent authority (autorità competente). Il rappresentante del Governo ha evidenziato che non sono contemplate, nell’ambito di titoli già conferiti, nuove attività di ricerca per l’individuazione di giacimenti diversi da quelli in coltivazione indicati, e specifica che le uniche fattispecie di attività contemplate, anche in caso di modifica di programmi di sviluppo, sono quelle «funzionali a garantire l’esercizio degli impianti nonché consentire il recupero delle riserve accertate». Va poi rilevato che il decreto del dicembre scorso stabilisce in modo chiaro «il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all’interno del perimetro delle aree marine e costiere protette e nelle zone di mare poste entro 12 miglia dalle linee di costa. I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attività di manutenzione finalizzate all’adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell’ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale». Conseguentemente – ha concluso Crivellari riportando le parole del sottosegretario Scalfarotto - le sole attività finalizzate al completamento della produzione dei giacimenti già in coltivazione potranno essere autorizzate, previo istruttoria ministeriale, VIA ed esame da parte del neocostituito Comitato per la Sicurezza Offshore composto da rappresentanti dei Ministeri dell’ambiente, dello sviluppo economico, delle Capitanerie di Porto, dei Vigili del Fuoco e della Marina Militare>.


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